POSIZIONE DEL PAZIENTE AL CENTRO DEL LETTO (FAME D’ARIA)

Ci sono situazioni in cui un paziente avverte la spiacevole sensazione di fame d’aria che è rappresentata da uno stato di agitazione e ansia, causata da una frequenza respiratoria aumentata e veloce, questo stato può essere causato da uno scompenso cardiaco, una reazione allergica, dallo stato di iperglicemia ecc.. E l’aumento della frequenza respiratoria, cioè lo stato di tachipnea, impressiona il paziente talmente tanto da infondere in lui una grande paura. L’operatore sociosanitario è chiamato in questo caso ad assumere un atteggiamento il più possibile rassicurante per cercare di calmare il paziente e di avere un dialogo attivo con lui per quanto possibile, in attesa dell’arrivo dell’infermiere o del medico che valuterà poi la somministrazione di una eventuale ossigenoterapia. L’operatore sociosanitario nel frattempo inviterà il paziente a sdraiarsi nel centro del letto e ad assumere una posizione semi-seduta che consenta una respirazione più agevole e più efficace, questa posizione riduce la pressione sulla zona addominale e agevola la respirazione diaframmatica consentendo un utilizzo migliore dei muscoli respiratori accessori. Perché come sappiamo, la respirazione è composta da due fasi: inspirazione e l’espirazione. Durante la fase dell’inspirazione, il muscolo del diaframma si abbassa, il torace aumenta di volume e i polmoni si espandono consentendo all’aria di raggiungere gli alveoli polmonari, questa è detta fase attiva; nella fase della espirazione invece i muscoli respiratori si rilassano permettendo l’espulsione dell’aria dai polmoni, questa è detta fase passiva. Quello che ci interessa sapere è che riuscendo ad impiegare tutta la muscolatura respiratoria è possibile spostare un maggior volume di aria all’interno dei polmoni e quindi permettere una respirazione più rallentata, consideriamo che gli atti respiratori in un minuto nella norma sono tra i 12 e i 16 ma in caso di fame d’aria superano i 16 atti al minuto, quindi è necessario cercare di ridurli. In attesa dell’assistenza infermieristica o medica il compito dell’oss è quello di posizionare il paziente semi-seduto al centro del letto, utilizzando se necessario cuscini per favorire la respirazione. Ma nello specifico come agisce l’operatore sociosanitario? Dopo aver cercato di rassicurare il paziente con un modo di fare tranquillo e calmo, cerca di calmarlo e di avere una comunicazione attiva con lui poi abbassa il piano del letto per facilitare l’assistito a sdraiarsi al centro del letto, lo aiuta a raggiungere la posizione semi-seduta, allineando alla testa e il tronco, sollevando la testata del letto di trenta gradi e ponendo cuscini per farlo stare più comodo e pone dei cuscini sotto le ginocchia del paziente per mantenere flessi gli arti inferiori, oppure se il letto è articolato, posiziona il letto in modo tale che gli arti inferiori rimangano in posizione leggermente flessa e attende l’arrivo dell’assistenza infermieristica medica mostrandosi nei confronti del paziente con empatia e rassicurazione.


FILIPPO ORALI

Fermarsi significa retrocedere.

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